Una scheda di lavoro
I unità: Ti
chiamo per nome
Finalità:
incontrare e conoscere i bambini, farsi conoscere da loro.
Creare
un clima caldo, che permetta relazioni significative e un buon ambiente di
lavoro.
Iniziare
ad approcciarsi ai temi grandi della fede: Dio Padre.
I incontro:
il mio nome
Presentazione,
conoscenza. Contattare l’importanza e il significato del proprio nome.
sezione |
attività |
materiale |
note |
precontatto |
Giochi con i nomi: 1. Impariamo
nomi: in cerchio tenuti per mano. Il primo dice il proprio nome. Il
secondo il nome del primo e poi il proprio... e così via. 2. Un bambino
al centro del cerchio. Il capogioco dice un
nome di chi sta in cerchio. Chi è al centro deve toccare il compagno
chiamato. Se vi riesce prima che questi abbia chiamato un altro nome,
scambio dei ruoli, altrimenti dovrà toccare quest’ultimo, |
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Scopo del gioco è prendere contatto con i bambini, imparare i nomi
e far imparare i nostri nomi |
contatto |
Disegnare in modo artistico il proprio nome su un foglio, curando
i colori, la forma dei caratteri, altri dettagli di contorno. |
Fogli di carta A4 e pennarelli, pastelli, colori a cera. Materiale
per attaccare al muro i fogli (nastro o puntine |
Scopo del gioco è fermarsi sul proprio nome e prendere contatto
con esso.. |
Contatto pieno |
Cosa significa il mio nome: · raccontare
agli altri il proprio disegno · prendere
un cartoncino (o trovarlo tra tanti?) con il significato del proprio nome Lettura di Gen 2,18-23 |
Cartellini con il significato dei nomi dei bambini e degli
animatori, cercati su internet |
Prendere consapevolezza che il nome non è un'apposizione, ma
racconta chi siamo nel profondo |
postcontatto |
Giro con una parola su come sono stato, come sto, cosa ho scoperto
in questo incontro, cosa mi porto via – eventuale canto/preghiera di chiusura |
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A casa |
Ai genitori possiamo chiedere, in uno spazio di intimità, di
raccontare (o ri-raccontare) ai figli il momento ed
i motivi della scelta del nome |
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Scoprire che non abbiamo un nome a caso, ma che la scelta del nome
significa essere stati desiderati, attesi, curati ancora prima di nascere |
Gen 2,18-23
Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli
voglio fare un aiuto che gli sia simile». Allora il Signore Dio plasmò
dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li
condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo
l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo
nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a
tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò
un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece
scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e
rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la
costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse:
«Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta».
Per
i genitori: primo incontro, 17/18 ottobre
Carissimi
genitori, stiamo lavorando con i bambini sul valore del proprio nome. Per
integrare ciò che abbiamo fatto nel I incontro, vi proponiamo di creare uno
spazio di intimità e di raccontare (o di ri-raccontare)
le emozioni, i sentimenti di quando stavate decidendo il nome da dare. Potete
raccontare le alternative che avevate, le discussioni fatte, le persone in
gioco, cosa significa per voi il nome che avete dato a vostra/o figlia/o.